Descrizione
Area privilegiata la Toscana, sotto il profilo della tradizione narrativa popolare: per la ricchezza del materiale raccolto tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento e per la freschezza del linguaggio con cui venne in gran parte trascritto.
In quel consistente corpus, contrariamente a quanto di solito è dato riscontrare, le fiabe, prive di riferimento a luoghi e personaggi reali, sopravanzano di gran lunga per numero le leggende, che hanno precisi riferimenti geografici o sono legate a particolari eventi o personaggi storici.
Motivi e tipi variamente intrecciati riportano all’universalità del racconto popolare, da epoche remote tramandato oralmente di generazione in generazione. Diverse fiabe riecheggiano epici cantari, rievocandone il mondo cavalleresco e avventuroso; alcune, più o meno scopertamente, affondano le radici nel mito o hanno illustri precedenti letterari. Prevale, in ogni caso, il racconto di magia, che sfocia talora nella novella di fortuna o si trasforma in racconto di avventura.
Serbando l’ossatura narrativa delle fonti, ma facendo suo il detto toscano amato dal Nerucci «la novella nun è bella, / se sopra nun ci si rappella», Tersilla Gatto Chanu ripropone le più belle fiabe della Toscana con una vivacità espositiva che le rende godibili ancor oggi. Il linguaggio immaginoso dal ritmo serrato risponde al gusto popolare del meraviglioso, che, mescolando il magico e il quotidiano, non esclude talora, per altro, una disincantata ironia.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.